Sin dalla I spedizione il PNRA ha utilizzato mezzi navali per raggiungere l’Antartide.
Nel ‘85 il personale del PNRA giunge a Baia di Terra Nova con la Polar Queen, una nave norvegese classe ghiaccio del 1983, in grado di alloggiare 53 persone ed oltre 2500 m3 di carico, in grado di alloggiare e far decollare due elicotteri.
Nei due anni seguenti viene utilizzata una nave più grande, la Finnpolaris (160 m), in grado di trasportare, oltre a 75 passeggeri anche i moduli pre-assemblati dell’intera Base.
Nella III spedizione, affiancano la Finnpolaris altre due motonavi: la Polar Queen e l’Explora (73 m). L’Explora, successivamente acquisita dall’OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, è l’unica nave pubblica italiana specializzata in geofisica marina. Con essa il PNRA ha effettuato importanti attività scientifiche in dieci campagne di ricerca in Antartide.
Nel 1988 le attivita’ logistiche del PNRA sono affidate alla Barken, una motonave di 120 m di lunghezza, alla quale nell’anno successivo viene affiancata, per le ricerche scientifiche, la Cariboo (P) – NAVE5.
E’ il 1990, VI spedizione: per la prima volta il PNRA noleggia dalla societa’ Diamar la motonave Italica, che diventera’ negli anni a seguire la nave della logistica e della ricerca oceanografica del PNRA.
Nata nel 1981 nei cantieri russi di Vyborg, lunga oltre 130 m e con una stazza di oltre 4.000 t, l’Italica si dimostra da subito il mezzo ideale per supportare logisticamente le spedizioni antartiche.
Successivamente modificata per permettere il trasporto del particolare carburante Jet-A1 per climi estremi e per installare apparecchiature scientifiche oceanografiche, l’Italica ha continuato fino al 2017 ad essere il mezzo piu’ utilizzato dal PNRA per il trasporto di persone e materiali verso il continente polare, nonche’ per le campagne oceanografiche nel Mare di Ross e nel settore est dell’Oceano Meridionale.
Purtroppo dopo l’entrata in vigore del Polar Code, l’Italica avrebbe richiesto un ammodernamento troppo oneroso per la sua anzianità e ha così terminato la sua gloriosa avventura antartica al largo delle coste indiane, dove è stata smantellata.
Ma dal 2019, grazie a un finanziamento ad hoc del MIUR all’OGS, l’Italia ha finalmente una sua nave dedicata anche all’Antartide: è il rompighiaccio Laura Bassi.