L'insieme dei ghiacci della Terra è definito criosfera, il 90% di questa è concentrata nella regione Antartica: parte sul continente e parte nel mare. I ghiacci continentali sono presenti sulla terra ferma da molti milioni di anni a differenza dei ghiacci marini che si formano e si sciolgono periodicamente, a ritmo stagionale.
Al culmine dell'inverno australe, l'Antartide e l'oceano circostante sono coperti da ghiaccio per un totale di 31,6 milioni di km2, di cui, circa 18,5 milioni di km2 sotto forma di ghiaccio marino, che si forma quando l'oceano congela 11,9 milioni di km2 costituiscono la calotta di ghiaccio quasi permanente che poggia sulla terra emersa o sul fondo del mare e 1,6 milioni di km2 sono contenuti in banchi di ghiaccio di lunga durata, estensioni galleggianti del ghiaccio continentale.
La calotta polare antartica è in realtà costituita da due calotte glaciali generatesi separatamente: la grande calotta orientale, insediata sul continente emerso, e quella occidentale, più ridotta, che poggia su un fondo irregolare in cui prevalgono le depressioni sottomarine. Le fronti delle due calotte si congiungono ai piedi della Catena Transantartica. I due sistemi glaciali si trovano in condizioni di stabilità differenti: la calotta orientale, che contiene otto decimi dei ghiacci antartici, è spessa e stabile mentre quella occidentale, che copre depressioni profonde, è più instabile (e rischia l'estinzione precoce)
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L'alimentazione delle calotte deriva dalle precipitazioni nevose che sebbene scarse su tutto il continente, sono più abbondanti sulla fascia costiera (fino circa 200 km dalla costa) e molto meno all'interno del continente dove, per le bassissime temperature, aghi di ghiaccio cristallizzano direttamente dall'atmosfera anche a ciel sereno. L'ablazione della calotta glaciale avviene per lo sbocco dei ghiacciai nelle piattaforme fluttuanti e per il distacco, in mare, degli iceberg.
Entrambe le calotte Antartiche non sono immobili: spinte dal loro stesso peso esse si muovono dall'interno del continente verso le aree costiere. La velocità di spostamento dei ghiacci, nelle zone interne del continente, è inferiore alla decina di metri all'anno ma può raggiungere anche 150 m l'anno in prossimità della costa.
Ogni anno circa 160 milioni di tonnellate di ghiaccio raggiungono il mare e alimentano le piattaforme di ghiaccio fluttuante il cui limite con il mare aperto o con la banchisa è rappresentato da imponenti pareti di ghiaccio, denominate barriere e ritenute invalicabili dai primi esploratori.