L’Italia è presente in Antartide dal 1985 con un Programma scientifico governativo: il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), approvato e finanziato dal MUR (Ministero dell'Università e della Ricerca).
Dal 2022, il decreto di riordino del PNRA affida alla CSNA (Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide) la scelta delle linee strategiche e la programmazione, al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) le azioni di attuazione scientifica, gestione e coordinamento delle ricerche, all’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) i compiti di attuazione operativa delle Spedizioni antartiche e all'OGS (Osservatorio Geofisico Sperimentale) la responsabilità della gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi.
CNR, ENEA, Università ed altri Istituti di ricerca italiani garantiscono al PNRA il personale tecnico-scientifico che prende parte alle Spedizioni antartiche, mediamente intorno alle 200 unità annue.
Alla realizzazione del Programma contribuisce il Ministero della Difesa, attraverso la partecipazione di personale logistico delle Forze Armate italiane.
Un contributo significativo alla divulgazione dei risultati dell’attività scientifica svolta in Antartide è dato dal Museo Nazionale per l’Antartide (MNA), attraverso le tre sedi di Genova, Siena e Trieste. Tra i suoi compiti, la conservazione, lo studio e la valorizzazione dei reperti acquisiti nel corso delle spedizioni scientifiche e di ogni altra testimonianza relativa alla presenza italiana in Antartide.
Normativa Nazionale
Il governo italiano ha sottoscritto il Trattato Internazionale per l’Antartide il 18 marzo 1981. Il 10 giugno 1985 la legge n. 284, istitutiva il PNRA, e per il periodo 1985-1991 prevedeva la realizzazione di una stazione nel continente Antartico e lo svolgimento di attività di ricerca, con l’obiettivo di assicurare in tal modo la piena partecipazione dell’Italia al Trattato. Successivamente (alla fine del 1991) la legge n. 380 estendeva a tempo indefinito, sulla base di programmi quinquennali (diventati triennali dal 1999), le attività in Antartide. Negli anni il PNRA è stato sempre più indirizzato verso studi multidisciplinari aventi per oggetto fenomeni globali che avvengono all’interno dell’atmosfera, della biosfera e della geosfera. CNR ed ENEA hanno sin dall’inizio avuto il compito di gestire il Programma. L’attuazione logistica è stata dal 1985 fino al 2002 affidata ad ENEA, dal 2002 al 2010 affidata ad un Consorzio costituito da 4 Enti (ENEA, CNR, INGV, OGS), e dal 2010, a seguito di un nuovo riordino organizzativo, ritornata in capo ad ENEA. Nel 2022 un ulteriore intervento di riordino ha affidato a OGS la gestione logistica della nave polare Laura Bassi, nel frattempo acquisita come infrastruttura marina a vantaggio della ricerca polare italiana.
- Legge 284 del 10 giugno 1985: istituisce il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide-PNRA
- Legge 380 del 27 novembre 1991: conferma l’impegno dell’Italia
- Decreto Interministeriale (MIUR e Ministero delle Attività produttive) del 26 febbraio 2002
- Decreto Antartide 30.9.2010: Il decreto MIUR-MISE del 30 Settembre 2010 è quello che definisce attualmente i soggetti incaricati dell'attuazione, delle strutture operative, dei compiti e degli organismi consultivi e di coordinamento, delle procedure del programma di ricerche in Antartide nonché delle modalità di attuazione e della disciplina dell'erogazione delle risorse finanziarie.
- Decreto MUR del 08/11/2022: Il Decreto MUR del 08 Novembre 2022 ridetermina i soggetti incaricati dell'attuazione, delle strutture operative, i compiti e gli organismi consultivi e di coordinamento, le procedure del programma di ricerche in Antartide nonché le modalità di attuazione e della disciplina dell'erogazione delle risorse finanziarie. (GU n. 261 del 8-11-2022).
Le modalità operative per l’attuazione del PNRA ed il regolamento del personale sono stati normati con decreti interministeriali tra il 1985 ed il 1988.