E’ il 1992, VIII spedizione: un gruppo di coraggiosi tenta per la prima volta di percorrere un via sicura sulla calotta polare per collegare la costa con Dome C (un luogo a circa 1200 km dalla costa antartica ed a 3200 metri di quota individuato dai paleoclimatologi come ideale per una perforazione profonda del ghiaccio polare).

La missione ha pieno successo ed il gruppo, munito di potenti mezzi cingolati, si inoltra per 350 km sull’altopiano glaciale.

L’anno successivo un convoglio ancor più grande raggiungerà finalmente il sito di Dome C, dando inizio alla costruzione del campo base del progetto europeo EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica), che effettuerà la più profonda perforazione del ghiaccio antartico mai realizzata (3270 m), per ricostruire il clima terrestre fino a quasi un milione di anni fà (vedi sezione Paleoclima ).

Da allora ogni anno durante l’estate australe (2-3 volte a stagione), un convoglio italo-francese di svariati mezzi cingolati collega la stazione di Cape Prud’homme, sulla costa orientale, con la stazione permanente di Concordia, (costruita tra il 1995 ed il 2005 a fianco delle tende del campo di EPICA), rifornendola così di beni vitali per la sopravvivenza dei 15 occupanti invernali (vedi III Decennio ).

Raggiungere l’interno del continente dalla costa è impresa tutt’altro che semplice. Poche nazioni, oltre la Francia e l’Italia, sono riuscite a realizzare con successo traverse dalla costa verso il cuore dell’Antartide.