Lo spirito del Trattato Antartico del 1959 risiede nella considerazione che questo continente, al di là delle rivendicazioni territoriali di alcuni Stati, rappresenti l’ultimo grande laboratorio naturale sulla Terra, ove svolgere ricerche in collaborazione fra tutti i paesi della Terra.

Con questo spirito il PNRA ha da sempre incoraggiato la partecipazione dei ricercatori italiani ai grandi programmi scientifici internazionali e viceversa, confidando in un’organizzazione logistica in grado di sostenere le richieste provenienti dalla ricerca.

Già il primo decennio dell’avventura italiana del PNRA, dal 1985 al 1995, aveva visto l’attuarsi di importanti collaborazioni internazionali. Tra queste la campagna italo-tedesca di misure geomagnetiche GITARA (German Italian Aeromagnetic Research in Antartica), l’accordo italo-francese per la realizzazione della Stazione Concordia, il progetto europeo EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica). I due decenni successivi dimostrano una certa maturità organizzativa raggiunta dal PNRA, con il susseguirsi di progetti supportati dall’Italia:
CAPE ROBERTS PROJEC, ITASE e ANDRILL per la paleoclimatologia;
BOOMERANG per l’astrofisica;
APE-GAIA per la climatologia e la fisica/chimica dell’atmosfera;

I risultati scientifici di tali collaborazioni, di assoluto rilievo, non tardano ad arrivare ed il Paese, grazie al PNRA, incrementa la propria visibilità nei due organismi internazionali di governo mondiale dell’Antartide, lo SCAR ed il COMNAP. A tutto ciò contribuiscono ulteriormente numerosi accordi di collaborazione stipulati da singoli ricercatori PNRA con i colleghi di programmi antartici stranieri, che portano a scambi di personale e supporto logistico, reciproche ospitalità e sforzi attuativi comuni.
Nell’attuale quarto decennio di attività, questa rete di collaborazioni scientifiche e logistiche rappresenta una caratteristica consolidata e inalienabile dell’intero Programma antartico italiano

Queste più in dettaglio le importanti collaborazioni passate:

EPICA
La realizzazione del progetto EPICA ha comportato per il PNRA uno sforzo logistico di uomini e mezzi, sia terrestri che aerei, senza precedenti. Il trasporto su continente per centinaia di chilometri di materiali ed uomini (a bordo di mezzi cingolati e slitte da carico) e il lancio paracadutato di viveri sul sito della perforazione sono imprese programmate a lungo e realizzate con grande professionalità.

La traversa ITASE
Nell’ambito di ITASE (International Trans Antarctic Scientific Expedition), un convoglio costituito da 5 cingolati, 3 slitte cisterna, 5 slitte con moduli e materiale vario congiunge la Stazione Mario Zucchelli (MZS) con la Stazione Concordia. In 45 giorni attraverso i ghiacci antartici, vengono percorsi ben 1.152 km ad una media di 76 km al giorno. Lungo il cammino si raccolgono importanti informazioni effettuando perforazioni del ghiaccio e rilevamenti geofisici, morfologici e termometrici.

CAPE ROBERTS PROJECT
Nell’ambito del Cape Roberts Project, una collaborazione internazionale (Italia, USA, NZ) per alcune trivellazioni del fondo marino mirato a indagini paleo-climatiche , il PNRA realizza un campo sulla costa, per l’appunto in prossimità di Cape Roberts, a 260 km dalla Stazione Mario Zucchelli (MZS). Viene impiegata a lungo la motonave Italica per il trasporto di mezzi e uomini dalla Nuova Zelanda fino al sito prescelto.

APE_GAIA
E’ il 1995: da un accordo di collaborazione scientifica tra il PNRA e Istituzioni russe (MDB e CAO) prende vita l’ambizioso progetto APE (Airborne Polar Experiment), che intende sfruttare le potenzialità offerte dal ricognitore militare russo M55-Geophysica.
L’aereo funge da piattaforma scientifica per osservazioni nella troposfera e nella bassa stratosfera delle regioni polari. In particolare si cerca di indagare localmente il fenomeno del ‘buco dell’ozono’.
L’ M55, grazie alla sua straordinaria apertura alare (37 m), all’autonomia di volo (oltre 6 ore) ed alla capacità di carico permessa dai due potenti reattori, si dimostra subito il mezzo ideale per misure scientifiche dentro la stratosfera, paragonabile se non superiore al Lockheed ER-2 della NASA.
Varie università e istituti di ricerca dell'Unione Europea, della Russia, della Svizzera e del Sud America sono coinvolti nel progetto APE installando strumenti a bordo dell'aeromobile e fornendo attività di modellistica e di analisi dati.
Dal 1996 al 1998 vengono effettuate 4 campagne (in Italia ed in Artide), al fine di mettere a punto la strumentazione di bordo (P). La campagna antartica APE-GAIA si realizza infine nel 1999, con 5 voli scientifici in stratosfera sulla penisola antartica. La base logistica è a Ushuaia.

BOOMERANG e L'UNIVERSO PRIMORDIALE
Guardare lontano significa guardare nel passato, perché la luce impiega tempo ad arrivare (a 1 miliardo di chilometri all' ora....). Così la sorgente più lontana che i cosmologi possono osservare è il fondo cosmico a microonde (CMB), ovvero la luce creata pochi attimi dopo il Big Bang e rilasciata dalla materia 14 miliardi di anni fa. Tra il momento in cui la luce è stata rilasciata e oggi l'universo si è espanso circa 1.000 volte. Anche le onde elettromagnetiche che formano la luce si sono espanse e diluite: quello che allora era luce abbagliante, oggi è un debole fondo di microonde, che comunque ci porta l'immagine dell'Universo primordiale. Per ottenere una immagine dettagliata è stato necessario realizzare un telescopio speciale con sensibilissimi rivelatori a microonde, e poi portarlo fuori dall'atmosfera terrestre e tenerlo lì per molti giorni. Per questo è stato realizzato BOOMERanG, un telescopio a microonde inviato nell’alta stratosfera nel 1998 e nel 2003.
Agganciato a un enorme pallone stratosferico lanciato dall'Antartide, ha sorvolato il continente polare per molti giorni, e le correnti del vortice polare stratosferico hanno permesso una traiettoria di volo circolare attorno al Polo sud, consentendo poi il successivo recupero del payload sul continente antartico al suo rientro a terra, avvenuto in discesa paracadutata.