Osservatorio geomagnetico permanente presso la stazione concordia, DOME C, Antartide

Acronimo
OSS-02
Codice
PNRA14_00097
Area di ricerca
Earth science
Tematica specifica di ricerca
Geomagnetismo
Regione di interesse
Dome C
Sito web progetto
PI
Domenico Di Mauro
Istituzione PI
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Sito web istituzionale
https://www.ingv.it/
Altre Istituzioni e soggetti coinvolti
EOST, France
Consistenza del team ricerca
Il progetto si avvale della partecipazione di una dozzina di unità di personale appartenenti ai ruoli tecnici, tecnologici e di ricercatori scientifici
Stato progetto
Completato
Stazioni principali usate
Attività svolta in Italia MZS Concordia
Il progetto

I dati raccolti presso l'osservatorio geomagnetico della stazione italo-francese Concordia, Dome C, già in esercizio dal 2005, forniscono un rilevante contributo alla conoscenza del campo magnetico terrestre sia su scala regionale che su quella globale mediante le misure automatiche e continue delle componenti del campo e le misure manuali per la determinazione della declinazione e inclinazione magnetiche assolute.
Gli studi derivanti dai dati raccolti in questo remoto sito del continente antartico hanno ricadute su un'ampia gamma di settori scientifici, dallo studio del nucleo esterno fluido terrestre, dove il campo principale è generato, fino alle interazioni Sole-Terra e i fenomeni circum-terrestri correlati. 

L'osservatorio geomagnetico alla stazione di Concordia è stato gestito sin dalla sua fondazione dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Italia, INGV) e dall'Ecole et Observatoire des Sciences de la Terre (Francia, EOST) ed è ubicato nella parte interna del continente. La sua posizione è favorevole per almeno tre motivi basilari:


1) i dati sono immuni dall'effetto elettrico induttivo dovuto alla circolazione di acqua marina in prossimità
della costa, distando da questa oltre 1000 km; 

2) il contributo crostale è trascurabile a causa dello spessore di oltre 3000 metri di copertura di ghiaccio, che rappresenta anche la quota rispetto al suolo antartico a cui è collocato il punto di osservazione; 

3) la stazione Concordia giace per tutti i giorni dell'anno all'interno dell'ovale aurorale, dove le linee di forza del campo magnetico possono essere aperte e connesse alle linee del campo magnetico interplanetario. 

 

Il programma di osservazioni geomagnetiche è conforme alle raccomandazioni formulate dall'International Association of Geomagnetism and Aeronomy (IAGA) e durante gli anni 2007-2010 la strumentazione è stata aggiornata, potenziata e perfezionata al punto da soddisfare le stringenti richieste per diventare membro del consorzio INTERMAGNET, un consorzio che raccoglie e distribuisce su scala mondiale i dati di oltre un centinaio di osservatori, solo quelli che hanno capacità di fornire dati di qualità in (quasi) real-time. Questo progetto garantisce la continuità delle attività già svolte a partire dall'anno di fondazione attraverso interventi di aggiornamento, potenziamento e manutenzione finalizzata alla continuazione della distribuzione dei dati di elevata qualità e alla derivante produzione scientifica e divulgativa.

Immagini
  • Motivazione, importanza della ricerca

    La funzione di un osservatorio geofisico, come quello geomagnetico di interesse per la presente
    proposta, risiede, oltre che nella qualità del dato raccolto e distribuito, anche nella continuità e nella lunga
    durata della registrazione dei parametri osservati. Sono proprio queste caratteristiche di sistematicità e
    continuità a conferire un valore aggiunto al dato geofisico raccolto negli anni e sempre dallo stesso punto
    di osservazione. L'investimento fino ad oggi sostenuto, sia in termini di risorse umane che strumentali e
    infrastrutturali, trova un naturale sostegno per gli anni futuri nella possibilità di estendere la finestra
    temporale e quella spaziale, in relazione agli altri punti osservativi a terra gestiti da altri paesi, grazie ai
    nuovi insediamenti come quello della nuova stazione antartica coreana (Jang Bogo che insiste nello stesso
    settore antartico individuato dalle stazioni Mario Zucchelli e Dumont D'Urville) e quella da satelliti in orbita
    in un concorso unico finalizzato all'accrescimento conoscitivo dell'evoluzione e dei cambiamenti mostrati
    dal campo magnetico terrestre. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha una lunga e consolidata
    tradizione ed esperienza nella istituzione e gestione di osservatori geomagnetici in Italia (Castello Tesino
    (TS), L'Aquila, Duronia (CB) e Lampedusa (AG)) e in Antartide: dal 1986 è infatti in funzione l'osservatorio
    geomagnetico presso la stazione costiera Mario Zucchelli, e dal 2005, in condivisione con l'EOST di
    Strasburgo (Francia) presso la stazione Concordia, nell'entroterra antartico, a Dome C. Quest'ultimo
    osservatorio ha un ruolo cruciale perché, oltre a fornire automaticamente tutte le misure magnetiche
    necessarie alla comunità scientifica di riferimento attraverso il consorzio INTERMAGNET e i server locali
    italiani e francesi, garantisce una elevata qualità dei dati per la presenza continua (sia estiva che invernale)
    di operatori che eseguono le misure manuali di declinazione e inclinazione magnetica, necessari per la
    calibrazione dei dati automatici. L'Antartide, proprio per l'intrinseca caratteristica di essere un luogo di
    difficile accesso, è caratterizzata da un basso livello di rumore elettromagnetico di fondo di natura
    antropogenica, oltre ad essere il continente con il più basso tasso di scariche elettriche atmosferiche.
    Queste caratteristiche consentono di effettuare studi dettagliati della dinamica della magnetosfera, non
    possibili in altri siti del mondo. La stazione Concordia si trova permanentemente all'interno dell'ovale
    aurorale e, grazie alla particolare collocazione di questa stazione rispetto agli altri osservatori geomagnetici
    antartici che insistono sullo stesso settore è possibile osservare diverse zone della calotta polare nel corso
    delle 24 ore, integrando dati da osservatorio e dati con da satelliti, come la recente costellazione di satelliti
    SWORM (ESA), recentemente messi in orbita (Novembre 2013) esclusivamente finalizzati al monitoraggio
    del campo magnetico terrestre su scala planetaria. La posizione dell’osservatorio di Concordia è inoltre
    particolarmente interessante per lo studio delle variazioni del campo geomagnetico di origine esterna in
    relazione agli osservatori costieri dello stesso settore antartico che si trovano alla stessa latitudine
    magnetica corretta: (Mario Zucchelli station, MZS, Italia), Dumont D’Urville (DRV, Francia) e Scott Base
    SBA, Nuova Zelanda); questi tre osservatori costituiscono una rete longitudinale, particolarmente preziosa
    per lo studio della propagazione longitudinale dei segnali geomagnetici nonché per la caratterizzazione
    della risposta di ciascun osservatorio durante le 24 ore, nelle rispettive differenze dovute alle connessioni
    delle linee di forza del campo magnetico terrestre con la magnetopausa e con la coda magnetosferica.
    Oltre a questi importanti aspetti scientifici, con i dati dell'osservatorio magnetico di Concordia vengono
    svolte numerose altre ricerche per le variazioni lente del campo (variazione secolare) e per lo studio delle
    variazioni rapide (tempeste, sottotempeste, micropulsazioni e variazione diurna). Questi ultimi studi si
    avvalgono della collaborazione delle osservazioni geomagnetiche nella banda ad alta frequenza condotte
    nell'ambito degli studi sulle relazioni Sole-Terra e Space Weather (progetto Super-DARN, presso la stazione
    Concordia). Un interessante sviluppo di studi congiunti con gli osservatori dell'alta atmosfera ionizzata
    permette la caratterizzazione della climatologia ionosferica in aree polari finalizzata alla determinazione di
    modelli più affidabili di ionosfera, per migliorare la comprensione delle interazioni magnetosfera-ionosfera
    terrestre e, a livello applicativo, per migliorare la risposta di ricevitori di posizionamento GNSS con fattori
    correttivi da perfezionati modelli della dinamica ionosferica (progetto BIS, Bipolar Ionospheric Scintillatio,
    presso la stazione Concordia). La continuità della gestione dell'osservatorio di Concordia rappresenta una
    condizione necessaria ed essenziale richiesta con forza dalla comunità geomagnetica e di quanti operano
    in discipline correlate. I dati raccolti dall'osservatorio sono di accreditata e riconosciuta qualità, e
    garantiscono una copertura osservativa irrinunciabile da un'area remota del nostro pianeta. I protocolli di
    misura dovranno rimanere immutati rispetto al passato ma occorre verificare la stabilità dell'intera
    struttura e, in accordo alle raccomandazioni IAGA e INTERMAGNET, duplicare la catena strumentale per
    garantire un back-up dei dati e degli apparati di misura. Uno specifico e approfondito controllo dell'azimut
    per le misure assolute dovrà essere ripetuto per monitorare ogni possibile shift degli shelter che ospitano
    l'osservatorio. E' necessario mettere a punto un sistema di monitoraggio mediante ricevitori di posizione di
    alta precisione e clinometri esterni/interni per verificare possibili spostamenti orizzontali e verticali (e una
    loro combinazione) dell'area su cui insiste l'osservatorio; questo permetterebbe di generare fattori
    correttivi da applicare alle misure angoli del campo al fine di ottenere la massima affidabilità e precisione
    dei dati magnetici. Sarà inoltre curata la produzione degli ANNUARI di osservatorio dei dati raccolti per la
    loro distribuzione negli ambienti interessati, accrescendo la diffusione dei dati stessi e dei parametri
    derivati.
    Alla luce delle difficili condizioni in cui opera l'osservatorio e il rapido sviluppo della tecnologia ci
    porta ad introdurre nel progetto una unità di ricerca in tecnologia finalizzata al potenziamento e
    ottimizzazione della strumentazione geomagnetica. La peculiare posizione degli strumenti, in una delle
    zone più inospitali della Terra, comporta uno stress ed una usura degli strumenti che merita un'attenzione
    particolare. Questa unità di ricerca si propone di apportare le necessarie azioni di manutenzione e di
    aggiornamento della strumentazione, congiuntamente alla progettazione e realizzazione di prototipi di
    acquisitori ad alte prestazioni che possa funzionare a bassissime temperature e con bassissimi consumi di
    corrente, basata su schede con processori di nuovissima generazione e porte di comunicazione
    configurabili lato client e sincronizzazione con segnale GNSS.

    Obiettivi della proposta

    Fra i prioritari obiettivi vi sono il potenziamento strumentale e un articolato sistema di monitoraggio della posizione dell'intero osservatorio. Naturalmente le operazioni di misura sia automatiche che manuali sono attività irrinunciabili per l'esistenza stessa dell'osservatorio e per la realizzazione di studi nel settore. 

    Le misure magnetiche dovranno essere condotte con le stesse modalità svolte fino ad oggi. Nel dettaglio, per quanto concerne il potenziamento strumentale si intende istallare uno strumento, già nelle disponibilità del PNRA, che possa misurare la componente scalare del campo e le variazione delle componenti vettoriali in una configurazione tale da fornire anche la variazione delle declinazione e inclinazione magnetica. Lo strumento prodotto dalla Gem Systema (Canada), modello dIdD necessita di un'installazione dedicata, ossia dovrà essere alloggiato in un apposito box protettivo amagnetico, alimentato autonomamente. La sua istallazione dovrà aver luogo nell'area di rispetto per le attività di geomagnetismo per preservare le registrazioni da disturbi antropici che possono verificarsi nella stazione. I dati prodotti, oltre che residenti nel sistema di acquisizione, dovranno essere veicolati verso un server allocato presso la stazione e da li spediti con protocollo email verso l'INGV. 

    Il dataset prodotto andrà ad arricchire quello dell'osservatorio principale e ne rappresenterà un sistema di back up e comparazione. Per quanto concerne il sistema di monitoraggio della posizione, si dovrà mettere in funzione un sistema di controllo accurato mediante nuovi ricevitori di posizionamento satellitare per usi da esterno e da collocare permanentemente o per pianificati periodi dell'anno in modo solidale alle strutture (shelter) che costituiscono l'osservatorio geomagnetico stesso. Assieme a questo, si dovranno attivare dei clinometri amagnetici per il controllo in loco delle piattaforme in cui sono installati i sensori magnetici. Questo sistema permetterà di verificare ogni possibile movimento (orizzontale, verticale e una loro combinazione) dell'intera struttura che ospita l'osservatorio e le risultanze saranno rielaborate nell'ottica di determinare eventuali fattori correttivi per i
    valori di declinazione e inclinazione magnetiche.

    Attività svolta e risultati raggiunti
    Prodotti

    I dati geomagnetici, in tempo reale e i file giornalieri sono visualizzabili e scaricabili al seguente indirizzo URL: geomag.rm.ingv.it

    ARTICOLI SCIENTIFICI:


    Santarelli L., Cafarella L., Lepidi S., Di Mauro D., Meloni A., Palangio P., 2007. Fourteen years of geomagnetic daily variation at Mario Zucchelli Station (Antarctica) Annals of Geophysics, Vol. 50, 2007.


    Cafarella L., Di Mauro D., Lepidi S., Meloni A., Pietrolungo M., Santarelli L., Schott J.J., Daily variation at Concordia station (Antarctica) and its dependence on IMF conditions Annales Geophysicae, 25, pp. 2045-2051, 2007.


    Pietrolungo M., Lepidi S., Cafarella L., Santarelli L., Di Mauro D., Comparison of daily variation characteristics at three Antarctic geomagnetic observatories within the polar cap, Ann. Geophys., 26, 2179–2190, 2008.


    Cafarella L., Di Mauro D., Lepidi S. and Meloni A., Geomagnetic observatories in Antarctica; state of the art and a perspective view in the global and regional frameworks, “Geodetic and geophysical observations in polar regions - Overview in IPY perspective, Eds. Capra A. and Dietricht R., Springer, p. 299, 2008.


    S. Lepidi, L. Cafarella, M. Pietrolungo, D. Di Mauro, Daily variation characteristics at polar geomagnetic observatories, Adv. Space Res., 48, 521-528, 2011.
    L. Cafarella, S. Lepidi, A. Meloni, P. Palangio, M. Pietrolungo, L. Santarelli, Terra Nova Bay, Antarctica, Geomagnetic Observatory - Magnetic Observation Results 2007-2008, National Antarctic Research Program, PNRA, 24pp., 2011.

     

    M. Pietrolungo, S. Lepidi, L. Cafarella, D. Di Mauro, A statistical analysis of Pc5 geomagnetic field pulsations at two Antarctic geomagnetic observatories in the polar cap region, Adv. Space Res., 2013, 52, 853-864, 2013.


    D. Di Mauro, L. Cafarella, S. Lepidi, M. Pietrolungo, L. Alfonsi, A. Chambodut, Geomagnetic polar observatories: the role of Concordia station at Dome C, Antarctica, Annals of Geophysics, 57, 6, doi:10.4401/ag-6605, 2014.


    P. Palangio, C. Di Lorenzo, M. Pietrolungo, G. Dominici, Q. Taccetti, A. De Santis and D. Di Mauro. Technical Report n.291 "Validazione dei dati dell'Osservatorio Geomagnetico di Duronia", 2014 (http://istituto.ingv.it/l-ingv/produzione-scientifica/rapporti-tecnici-ingv/).

     

    Benedetti, G., L. Cafarella, G. Dominici, S. Lepidi, M. Pietrolungo and A. Zirizzotti,  Terra Nova Bay, Antarctica, Geomagnetic Observatory - Magnetic Observation Results 2011-2012, National Antarctic Research Program, PNRA, 57 pp., 2015.


    S. Lepidi, D. Di Mauro, R. Tozzi, L. Cafarella, P. De Michelis, M. Marzocchetti, Space observations to determine the location of locally vertical geomagnetic field, Space Weather of the Heliosphere: Processes and Forecasts, Proceedings IAU Symposium No. 335, 2017, edited by C. Foullon and O. Malandraki, Cambridge University Press, 135-138, 2018.


    S. Lepidi, P. Francia, L. Cafarella, D. Di Mauro, M. Marzocchetti, Determining The Polar Cusp Longitudinal Location From Pc5 Geomagnetic Field Measurements At A Pair Of High Latitude Stations, Space Weather of the Heliosphere: Processes and Forecasts, Proceedings IAU Symposium No. 335, 2017, edited by C. Foullon and O. Malandraki, Cambridge University Press, 139-141, 2018.

    Marzocchetti M., S. Lepidi, P. Francia, L. Cafarella, D. Di Mauro (2019), The longitudinal polar cusp displacement from geomagnetic measurements in Antarctica, Annals of Geophysics, 62, 4, GM446, 2019; doi: 10.4401/ag-7779.


    M. Regi, D. Di Mauro, S. Lepidi, The location of the Earth's magnetic poles from circum‐terrestrial observations, J. Geophys. Res., 126, 2, doi: 10.1029/2020JA028513, 2020.


    Stauning, P., 2021a. The Polar Cap (PC) index combination, PCC: relations to solar wind properties and global magnetic disturbances. J. Space Weather Space Clim. 11, 2021. https://doi.org/10.1051/swsc/2020074
     

    Stauning, P., 2021c. Transpolar convection and magnetospheric ring currents: real-time applications of Polar Cap (PC) indices. Space Weather. http://dx.doi.org/10.1029/2020SW002702